Biopolitica

o del perché viviamo fra controllo e trasgressione

Il tentativo di sottrarre la verità e il soggetto a ogni possibile vincolo logico non culmina col trionfo della libertà, bensì con l'oblio; salvo l'uomo occidentale non prenda coscienza che ogni traccia trova sempre una via per sedimentare: il corpo-mondo

Decostruendo le categorie identitarie è possibile riconoscere non solo il rapporto artefatto fra rappresentazione e referenza, ma anche l'indifferenza del supporto su cui le categorie sono applicate. Generalizzando la corporeità, la realtà del simulacro rischia però di chiudere la vita nella circolarità del non-senso

È tempo di sabotare l'uso distopico del linguaggio, riscoprendo la vocazione libertaria e creativa della filosofia. La battaglia dell'audio-visivo può essere combattuta muovendo dai 'vacuoli di non-comunicazione'

Grazie allo slittamento prospettico favorito dal calligramma, l'abituale e artefatta corrispondenza fra parole e cose torna a incrinarsi, liberando spazi creativi. Guardare senza decifrare non è solo vocazione dell'artista, ma di un soggetto ancora aperto alla scrittura della propria identità

Dalla letteratura successiva al XVIII secolo, ogni opera non riesce più a chiudersi su stessa, ma lascia emergere l'enigmatico fenomeno dell'intermittenza dei simulacri: l'alternativa è fra condanna al silenzio o parola trasgressiva

Le duplicazioni messe in atto dal linguaggio non sono mai immediatamente visibili nelle parole e nelle cose, ma vengono svelate dai ripiegamenti dell'arte. Lo stratagemma della pittura di Velazquez

Al soggetto scisso della contemporaneità corrisponde uno spazio di vita a sua volta contraddittorio, attraverso il quale prende forma una "geometria estetica" tanto difficile da dominare, quanto efficace per contrastare potere e controllo

Alla logica dell'estensione si sostituisce oggi quella della dislocazione, lasciando il soggetto privo di riferimenti orientativi e abbandonato all'emotività del gusto. Per tornare ad abitare il presente serve individuare nuove modalità di configurazione del senso

La scomparsa del pensiero utopico e l'impossibilità di realizzare nuove utopie potrebbero dipendere dal fatto di vivere già un'utopia, per quanto non ancora riconosciuta. Prendere coscienza di questa condizione permetterebbe di riappropriarsi dei modi di essere, anziché viverli come capricci o distopie del controllo

A causa della velocità dello sviluppo tecnologico, i presupposti della scienza geografica sono messi radicalmente in discussione, tanto da portare alla dissolvenza dello spazio nel cyberspazio e del tempo nella decodificazione. L'immediatezza cui consegnano, però, offre al soggetto la possibilità di esporsi alla creazione dell'identità