Archivio De Vecchi

 
 

Ubicato a Rho (MI), presso quella che fu una delle proprietà coloniche della famiglia e in fase di schedatura da parte della ricercatrice Alice Bitto, l'archivio conserva numerose carte relative alla famiglia De Vecchi: facoltosa casata milanese insignita del patriziato, che può vantare tra i suoi esponenti patrioti, artisti e viaggiatori. 

I documenti coprono l'arco temporale che va dalla metà del XVII secolo agli anni Cinquanta del XX: lettere, registri, documenti contabili, persino un diario di viaggio, testimoniano la storia di una famiglia attivamente legata alle vicende che hanno portato alla nascita dell'Italia e segnato i suoi densi decenni successivi, nonché unita da vincoli di parentela con importanti casati, quali i Medici di Marignano, i Camperio, i Simonetta. 

Tra i personaggi produttori delle carte troviamo: 

Biagio e Carlo De Vecchi (sec.XVIII): appaltatori e manutentori dei fontanili e dei corsi d'acqua correnti da Varese a Milano. 

Giuseppe De Vecchi (1755-1836): avvocato e presidente dell'ordine degli avvocati milanesi; esecutore testamentario. 

Felice De Vecchi (1816-1862): viaggiatore, patriota e artista. Tra il 1841 e il 1842 compì un viaggio nel Vicino Oriente insieme all'esploratore Gaetano Osculati. Nel 1848 rientrò nella Guardia Nazionale di Milano come capitano della parrocchia di S. Francesco di Paola; nel 1853 venne coinvolto nella repressione dei moti mazziniani del 6 febbraio, subendo un processo e un periodo di carcere; durante i primi mesi del 1861 rientrò nella Guardia Nazionale Mobile di Milano di guarnigione a Venafro, investito della carica di ufficiale. Fu corrispondente per il quotidiano La Perseveranza, socio della Società delle Belle Arti e della Società degli Artisti, quando entrambe le associazioni erano dirette da Francesco Hayez. Manfredo Camperio definì l'amico Felice "viaggiatore, patriota e artista", il primo che instillò in lui l'amore per i viaggi e le esplorazioni. 

Carolina De Vecchi (1878-1918): attiva entro la Società Italiana di Previdenza per le Operaie e l'Opera di Assistenza agli Italiani Emigrati in Europa e nel Levante. Volontaria crocerossina a bordo dei treni ospedale dal 1915. Medaglia al merito per non aver abbandonato il fronte all'Ospedale da campo di Alleghe durante un bombardamento aereo. Morì prestando servizio a Milano, all'Ospedale di via Mantegna, il 22 marzo del 1918. 

 
 

Tra il patrimonio familiare conservatosi non si stimano solo carte: sono stati rinvenuti nella stessa dimora anche libri di viaggio, disegni, quadri e oggetti personali, nonché manufatti etnografici portati da Felice De Vecchi dal suo viaggio in Oriente, insieme al suo manoscritto con il racconto del viaggio. Il testo è stato oggi pubblicato includendo i capitoli rimasti inediti per oltre 150 anni. Riferimenti: Felice De Vecchi, "Giornale di Carovana. Brano di un viaggio nell'Armenia, Persia, Arabia ed Indostan fatto negli anni 1841-42", a cura di Bitto Alice, Luni Editrice, 2016, 2 volumi. Parte della collezione è stata esposta nell'ottobre 2013 in un evento organizzato dalla Biblioteca popolare di Rho, così come in Villa Verri a Biassono, in occasione del 210° anniversario dalla nascita di Gaetano Osculati. 

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